Tutti i Santi

Ap 7,2-4.9-14; Sal 88; Rm 8,28-39; Mt 5,1-12a Il testo delle beatitudine che abbiamo letto è l’introduzione al grande discorso della montagna di Matteo. Esso contiene quelle famose pagine che negano la violenza (“porgi l’altra guancia”, “se ti chiedono la tunica tu dai anche il mantello”), e si conclude con l’immagine della casa sulla roccia che non crolla alle intemperie. Sono forse, tra tutte le pagine del … Continua

I Domenica dopo la dedicazione

At 8,26-39; Sal 65; 1Tm 2,1-5; Mc 16,14b-20 Vorrei commentare l’episodio della conversione dell’eunuco di Candace. Esso mi ricorda fortemente il racconto dei discepoli di Emmaus. In entrambi i testi, qualcuno è in viaggio, discute e viene quindi affiancato da un uomo che lo aiuta a capire, in Atti è Filippo mentre nel Vangelo è Gesù stesso. L’episodio di Emmaus si conclude con il riconoscimento di Gesù … Continua

Dedicazione del Duomo

Is 26,1-2.4.7-8; 54,12-14a; Sal 67; 1Cor 3,9-17; Gv 10,22-30 Mi sembra che un tema comune a queste letture sia quello di trovare una solidità, una certezza. Paolo dice che la vita è da costruire su un fondamento solido, i giudei del Vangelo sono alla ricerca di una certezza che non riescono a trovare, nonostante abbiano tutti gli indizi necessari e Gesù risponde che c’è una certezza nell’esperienza … Continua

VI domenica dopo il martirio

Is 45,20-24a; Sal 64; Ef 2,5c-13; Mt 20,1-16 Penso che il commento più bello e profondo a questo vangelo l’abbia fatto Dostoevskij in un raccontino dei Fratelli Karamazov. E’ una storia triste, ma mette in luce lo stesso punto del Vangelo. Si tratta della leggenda della cipollina. Narra lo scrittore: c’era una volta una donna cattiva cattiva che morì, senza lasciarsi dietro nemmeno un’azione virtuosa. I diavoli … Continua

V domenica dopo il martirio

Dt 6,1-9; Sal 118; Rm 13,8-14a; Lc 10,25-37 Questo è uno di quei vangeli che non va banalizzato. Banalizzare sarebbe dire qualcosa di già noto e privo di fascino. Come fosse una storiellina per dire che dobbiamo impegnarci a volerci bene. Per aiutarci a non essere superficiali e rovinare quello che invece, secondo me, sentiamo come affascinante in questa parabola pongo l’attenzione su due questioni. La prima … Continua

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IV Domenica di Pasqua

At 20,7-12; Sal 29; 1Tim 4,22-16; Gv 10,27-30 Ci sono alcuni testi che si capiscono e diventano significativi solo quando si leggono a partire da un particolare. Accade così per chi si innamora: è un particolare spesso a venirgli incontro improvvisamente e a rendere quel volto, quella storia, quella lettura diversa da tutte le altre. Così avviene per questa pagina biblica. Mille volte ci hanno detto che … Continua

III Domenica di Pasqua

At 16, 22-34; Sal 97; Col 1, 24-29; Gv 14, 1-11a Vorrei approfondire le due domande che sono contenute in questo vangelo. La prima di Tommaso che dice “non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?” e la seconda di Filippo che afferma: “mostraci il Padre e ci basta”. Penso sia importante capire il senso di queste obiezioni. Sono rimaste nella memoria dei discepoli forse perché … Continua

II Domenica di Pasqua

At 4,8-24; Sal 117; Col 2,8-15; Gv 20,19-31 I ragazzi mi chiedono spesso che differenza ci sia tra la fede religiosa e una superstizione. Molti di loro vivono gesti o abitudini che sono piccole superstizioni e scaramanzie (chi ne è esente?) e considerano i riti cristiani come una forma sociale di superstizione collettiva. Non è una domanda così sciocca. Cos’è in fondo una superstizione? Il tentativo di … Continua

Giovedì Santo – Messa in Caena Domini

Fa impressione leggere nel vangelo questo contrasto: è il momento della massima intimità con il Signore, è il momento decisivo, il momento “lungamente atteso” e, al tempo stesso, esso diventa il tempo del massimo tradimento, della fuga, del sonno e del rinnegamento. Così siamo noi: ci ritroviamo così spesso vicini al Signore, ogni domenica andiamo a Messa e ormai abbiamo una certa relazione con lui, ma poi … Continua